Tutto ha inizio per caso, con una giornata prova a fianco di piloti che praticano questa disciplina per professione.
“Dopo mesi passati ad impazzire guardando video online e sognando di correre, cedo alla tentazione. Prenoto un corso alla scuola «Solocurveditraverso», seguito da un istruttore che oggi è mio caro amico e avversario nelle competizioni.”
La formazione prosegue, con la partecipazione ad altri corsi. Le competenze crescono, e con loro anche la passione per la disciplina del drifting.
Il percorso di Piddy – questo il nome che Riccardo Guidetti sceglie come Drifter – è seguito da un caro amico di famiglia. Grazie al suo appoggio Riccardo decide di prendere una macchina, prepararla da drift, e affrontare la vera essenza di questo sport: il “twin drifting”.
Le prime incerte esperienze in pista non lo scoraggiano: Riccardo acquista un mezzo più performante, e si impegna a gestirlo al meglio per diventare competitivo.
È il 2013 quando Piddy partecipa alle prime competizioni ufficiali: il suo è un approccio low profile, umile; il drifter osserva, chiede suggerimenti, cerca di rubare preziosi consigli agli amici.
I primi feedback positivi arrivano verso la fine del 2014: il pilota migliora il controllo della vettura e inizia a valutare diversi settaggi (pressione gomme, rigidità sospensioni posteriori e coppia conica).
Decide così di iscriversi alla Coppa Italia Drifting, con l’obiettivo di arrivare nella top twenty. Conclude invece con un 9° posto in Classifica Generale, dopo 3 “one more time” con il pilota Francese Jerome Vassia, ottimo drifter francese conosciuto nei circuiti europei.